martedì 16 settembre 2008

Champions: Vincono le "grandi"

Il Chelsea ha travolto 4-0 il Bordeaux (reti di Lampard, Joe Cole, Malouda e Anelka) in un match del Girone A - lo stesso della Roma - della prima giornata di Champions League. Nel Girone B (quello dell’Inter) il Werder Brema ha pareggiato 0-0 contro l’Anorthosis. Nel Girone C vittorie per il Barcellona e lo Shakhtar Donetsk: gli spagnoli hanno superato 3-1 lo Sporting Lisbona (in gol Marquez, Eto’o e Xavi per il Barca, Tonel per i lusitani), mentre gli ucraini hanno sconfitto in trasferta 2-1 il Basilea (Fernandinho e Jadson per lo Shakhtar, Abraham per gli svizzeri). Nel Gruppo D, infine, il Liverpool si e’ imposto fuori casa 2-1 sul Marsiglia (doppietta di Gerrard per i ’Reds’ e gol di Cana per i francesi), mentre l’Atletico Madrid ha battuto 3-0 in Olanda il Psv Eindhoven grazie a una doppietta di Aguero e a un gol di Maniche.

Champions: L'Inter "sbanca" Atene

L’Inter fa l’Inter, e vince ad Atene contro il Panathinaikos, nella prima giornata della Champions League. I nerazzurri si impongono 2-0 grazie alle reti di Mancini nel primo tempo e di Adriano nella ripresa. Partita comunque equilibrata con i greci spesso vicini al pareggio.

Champions Roma-Cluj 0-2, tabellino

ROMA-CLUJ 1-2 
17' pt Panucci (R), 27' pt e 4' st Culio (C)

ROMA: Doni; Cicinho, Cassetti, Panucci (2'st Loria), Riise (7'st Totti); De Rossi, Aquilani; Taddei (32'st Montella), Baptista, Tonetto; Vucinic. 
All. Spalletti 

CLUJ: Stancioiu; Tony, Cadù, De Sousa, Pereira; Dani, Muresan; Dubarbier (43'st Panin), Trica (22'st Peralta), Culio; Konè. 
All. Trombetta 

Arbitro: Baskakov (Rus) 6 
Ammoniti: Pereira, Cicinho, Peralta

lunedì 15 settembre 2008

Cluj Trombetta 'Assomigliamo al Chievo'

L'allenatore del Cluj, l'italiano Maurizio Trombetta, delinea le caratteristiche del club rumeno: "Possiamo essere paragonati al Chievo Verona, sia per la sua storia sia per i progressi compiuti negli ultimi anni. La cosa più importante per noi sarà la fase difensiva. Successivamente cercheremo di metterli in difficoltà. La Roma? Le ultime partite hanno dimostrato che per la Roma non è un momento facile. Ma una cosa è giocare a Palermo, un'altra esordire in casa nella Champions League. La Roma difficilmente sbaglia due partite di fila, per noi sarà una partita complicatissima. Il nostro obiettivo è il terzo posto, dietro Roma e Chelsea".

Inter: "Vogliamo le scuse del Catania"

Continua la polemica a distanza sull’asse Inter-Catania. Dopo il botta e risposta tra l’amministratore delegato del club etneo, Pietro Lo Monaco, e l’allenatore nerazzurro, Josè Mourinho, il club di via Durini, in una nota, ha chiesto le scuse ufficiali da parte della società rossazzurra: "Vogliamo le scuse ufficiali da parte del Catania e chiediamo che dichiarazioni che non trovano giustificazioni siano valutate dagli organi competenti".
Le dichiarazioni cui si riferisce la nota dell’Inter riguardano le parole dell’ad rossazzurro Lo Monaco che in mattinana aveva replicato a Mourinho dicendo che "bisognerebbe dargli bastonate sui denti" commentando le affermazioni del tecnico portoghese circa la partita tra Inter e Catania e in particolare circa l’episodio che ha visto protagonisti Muntari e Tedesco.

Convocazioni dell'inter


In occasione della partita valida per la prima giornata del gruppo B di Champions League contro la squadra greca del Panathinaikos, Jose Mourinho ha convocato 20 giocatori:

Portieri: Francesco Toldo, Julio Cesar, Paolo Orlandoni; 
Difensori: Ivan Ramiro Cordoba, Javier Zanetti, Maxwell, Maicon, Marco Materazzi, Davide Santon;
Centrocampisti: Luis Figo, Patrick Vieira, Esteban Cambiasso, Muntari, Amantino Mancini, Francesco Bolzoni, Ricardo Quaresma; 
Attaccanti: Zlatan Ibrahimovic, Julio Ricardo Cruz, Adriano, Mario Balotelli.

domenica 14 settembre 2008

Serie A: La classifica dopo il posticipo

Ecco la classifica della serie A Tim 2008-09 dopo il posticipo del secondo turno di campionato.

CLASSIFICA: Lazio, Atalanta 6; Inter, Juventus, Torino, Napoli 4; Udinese, Genoa, Palermo, Bologna, Siena, Catania, Chievo, Lecce 3; Fiorentina, Reggina, Roma, Sampdoria 1; Milan, Cagliari 0

------->stadionews.it

Serie A: crisi Milan, Napoli in rimonta Il commento della seconda giornata

Il tonfo di giornata è di quelli che sembrano destinati a fare parecchio rumore. La caduta del Milan a Marassi contro il Genoa certifica la crisi dei rossoneri, evidenziando le colpe di…e già, di chi sono le colpe? Ancelotti è sulla graticola da prima che iniziasse il campionato: durante le fallimentari amichevoli era solo a fuoco lento, aiutato dalle voci di un mercato ancora da completare. Adesso il carnoso tecnico rossonero cuoce nella fiamma bella alta, solito esercizio mediatico e di pubblica opinione che finisce col crocifiggere solo i tecnici. E i dirigenti? Quel Galliani e il suo entourage che non sono stati in grado di mettere in mano al tecnico nei giusti tempi una squadra competitiva (forse troppo ingolfati dall’attività politica del loro datore di lavoro)? E i giocatori? Alcuni troppo vecchi per poter continuare adeguatamente ad essere competitivi in un campionato come la serie A, altri troppo presi dalla grandeur dei campionissimi ultra celebrati? Cosa dovrebbe fare il povero Carletto, solo contro tutto questo? Il Genoa intanto ringrazia e mette subito a frutto l’ultimo sontuoso acquisto del mercato: Milito realizza il rigore che fa calare il sipario sul Milan dei kakà, dei Shevchenko e dei Ronaldinho. A dirlo sa di irreale.

‘Datemi un portiere che pari e un attaccante che segni e vinco il campionato’, diceva il vecchio saggio Osvaldo Bagnoli. Delio Rossi l’ha preso alla lettera e quest’anno è finalmente riuscito a dotarsi di un portiere che sia veramente tale, Carrizzo, e di una nuova rivelazione argentina (ultimamente l’Italia sta scoprendo che non esistono solo Messi e Aguero), l’attaccante Zarate. Due a zero alla Samp, che pure ha giocato un buon primo tempo sfiorando il gol con Cassano e Padalino, e primo posto in classifica. Primato da dividere con la solita Atalanta di Del Neri: ossia una squadra quadrata, senza particolari alzate d’ingegno a parte le poche di Doni, che come contro il Siena ha bisogno di una sola rete per far propria la gara. A spese di quel Bologna che giusto alla prima giornata aveva sbancato San Siro.

Nella scoppiettante sfida del San Paolo si impone il Napoli, che dopo la settimana travagliata passata a discutere le decisioni del giudice, del governo e di tutto il mondo (così la pensa forse De Laurentis) contro i propri tifosi, sul campo ha ritrovato le sue costanti: voglia, combattività e i soliti Hamsik e Lavezzi. Se poi si mette a segnare pure Maggio come fece lo scorso anno a Genova, beh il gioco è fatto. La Fiorentina, invece, dimostra la stessa fragilità dell´avvio di campionato contro la Juve. Adesso gli uomini di Prandelli devono diventare subito adulti perché inizia la Champions e lì gli errori si pagano in maniera pressoché definitiva.

Ritornando al sabato di campionato, l’Inter di Mourinho supera il volitivo Catania di Zenga ma senza entusiasmare. Attenzione: la squadra gioca e come dice lo Special One contro gli etnei avrebbe potuto segnare molto di più. Fatto sta che poi nessuno la mette dentro, specie chi lo dovrebbe fare con grande scioltezza, vedi Ibrahimovic. Così per il momento i nerazzurri si devono accontentare di un gol con doppia deviazione e di un autorete fantasma di Terlizzi. Peccato per Zenga e i suoi ragazzi, che a un certo punto credevano nell’impresa: espugnare il Meazza tirando solo due volte in porta.

Risvegli. Così si chiamava un bellissimo film con protagonisti Robin Williams e Robert De Niro. E di risvegli si può oggi parlare guardando alle vittorie di Siena (2-0 al Cagliari) e Lecce (2-0 al Chievo). Segnali positivi anche da Reggio Calabria dove la squadra di Leonardi riesce a bloccare sul pari il Toro che aveva segnato con l’ex Amoruso. Chi non sembra ridestarsi dallo stato di torpore cronico, invece, è il Cagliari. Ma attento Cellino: se le cose vanno male, quest’anno non avrai più un Ballardini da chiamare.
------->mediagol.it

Amauri 'Se avessi già il passaporto accetterei la convocazione di Lippi'


L’attaccante della Juventus Amauri ha parlato in esclusiva ai microfoni di SKY.
Lippi ci ha raccontato che vi siete sentiti. Cosa vi siete detti?

Sì, ci siamo sentiti. Mi ha detto delle belle cose, è stato molto sincero a dirmi quello che pensava di me e una volta che arriva questo passaporto, mi ha detto che sicuramente dovrò prendere una decisione. Questo lo sapevo già. Sono stato molto contento di conoscerlo di persona e per come mi ha parlato.

Dunga invece non ti ha chiamato?

No, per adesso il Brasile non si è mai fatto sentire.



Si può dire che Lippi sia in vantaggio su Dunga?

Oggi come oggi, l’unica nazionale che mi può chiamare è il Brasile. Vedo che la nazionale italiana ha un grosso interesse verso di me. Io, come ho sempre detto, calcisticamente sono cresciuto qua e, una volta che avrò il passaporto, se non dovessi avere la chiamata del Brasile, che è l’unica a cui oggi potrei rispondere, sicuramente lì prenderò una decisione molto importante.


Se arrivasse adesso la chiamata di Lippi, la decisione l’avresti già presa?

Sì, senz’altro. Se oggi avessi il passaporto in mano e domani Lippi mi dovesse convocare, sicuramente ci andrei di corsa.
--------->calciomercato.com

La crisi del Milan comincia ufficialmente dalla Stadio Marassi di Genova. Con il Bologna i rossoneri avevano pagato la malasorte, contro la truppa di Gasperini hanno mostrato lacune fisiche e tattiche imbarazzanti. Tutti salgono sul banco degli imputati, Ancelotti in testa, ma ce n'e' anche per i tre Palloni d'oro e per la dirigenza.
Il pomposo mercato rossonero, fatto di grandi nomi e poche idee, non ha dato i frutti sperati. Anzi. Il Presidente Berlusconi ha imposto Sheva e ha preteso il colpo Ronaldinho, Ancelotti ha incassato in silenzio, ma non ha trovato ancora l'equilibrio tattico. In una difesa priva di Nesta, Carletto lascia in panchina Kaladze e Jankulovski e schiera titolari Zambrotta, Bonera, Maldini e Favalli. In attacco Kakà e Ronaldinho non dialogano quaso mai con Shevchenko. L'ucraino vaga per il campo senza mai inquadrare la porta di Rubinho. Zambrotta e Favalli restano fermi in difesa per bilanciare una squadra già troppo proiettata in avanti e imbottita di giocatori 'poco mobili', ma è tutto inutile, bastano 45 minuti per capirlo.

Il trio dei Palloni d’Oro, fortemente sponsorizzato dalla dirigenza, sparisce nell’intervallo. Ancelotti boccia platealmente il mercato della società e si affida a Seedorf e Borriello. Con questi inserimenti cambia anche la fisionomia della squadra che ritrova un gioco più logico. Il vero problema resta la retroguardia, che priva di coperture, sbanda paurosamente, concedendo troppo ai ragazzi di Gasperini.

La sconfitta è giusta ed inevitabile, ma per ora senza conseguenze. Adriano Galliani dà fiducia all'allenatore: "Carletto non è in bilico. Ma, ripeterlo tutte le volte diventa stucchevole. E’ l’ultima volta che lo dico: certo che rimane". Mossa scontata, anche perchè il capro espiatorio non può esser il tecnico. Le colpe vanno condivise e gli stessi giocatori devono assumersi le proprie responsabilità. Per ora Ancelotti resta, ma nel frattempo i telefoni di Donadoni e Rijkaard restano accesi, una telefonata da Milanello potrebbe arrivare, prima o poi...
----->calciomercato.com

Marcatori: Zarate in vetta con 3 reti

In virtù del primo gol siglato nella gara dell’Olimpico contro la Sampdoria, l’attaccante argentino della Lazio, Mauro Zarate, si porta in questo momento in vetta alla classifica marcatori del campionato di serie A con tre reti. Questa la classifica completa:

3 reti: Zarate (Lazio)
2 reti: Miccoli (Palermo), Pandev (Lazio), Hamsik (Napoli), Di Natale (Udinese)
1 rete: Bresciano e Cavani (Palermo), Maggio (Napoli), Padoin e Guarente (Atalanta), Di Vaio e Valiani (Bologna), Calaiò e Ghezzal (Siena), Mascara e Plasmati (Catania), G. Delvecchio (Sampdoria), Ibrahimovic (Inter), Mutu e Gilardino (Fiorentina), Nedved (Juventus), Innocenti e Marcolini (Chievo), Corradi (Reggina), Rosina, P. Zanetti, R. Bianchi e Amoruso (Torino), Foggia (Lazio), Ambrosini (Milan), Sculli e D. Milito (Genoa), Aquilani e J. Baptista (Roma), Inler (Udinese), Larrivey (Cagliari), Caserta e Castillo (Lecce).

giovedì 11 settembre 2008

Clamoroso: Cassano alla Juve!


-->Super colpo di mercato: la Juventus avrebbe già soffiato Antonio Cassano a Inter e Milan. Pronto l'accordo con la Sampdoria, c'è già l'intesa verbale anche con l'attaccante barese ex Roma e Real Madrid. I blucerchiati potrebbero chiedere in cambio il prestito di Giovinco. -->(Tuttosport)

Una doppietta del centrocampista


Due partite, sei punti. Il massimo con il minimo, fra le scosse di Larnaca e gli sbadigli di Udine. Il convento di Lippi, per ora, passa questa Italia: o adrenalina o camomilla. Bisogna accontentarsi. De Rossi all’inizio, De Rossi alla fine: tutto il resto, noia. Gran doppietta, come Di Natale sabato. La Georgia di Cuper si conferma di una modestia imbarazzante: non pressa, non morde, non tira. Da Aloneftis a Kaladze. Tutta un’altra storia. De Rossi è il vertice arretrato del triangolo di centrocampo, con Pirlo sulla destra e Aquilani a sinistra. Camoranesi, il più lesto a mettersi in moto, si sforza di rifornire Di Natale e Toni, pivot d’attacco. Non c’è paragone, con la terrificante partenza di Larnaca, questa è molto più morbida. La Georgia non ha gli artigli di Cipro. Cuper ha allestito un muro che arriva fin quasi ai pinnacoli del palco di Vasco Rossi. Tutti a far legna, con Kenia e Mchedlidze, entrambi del ’90, a pescare i biglietti della lotteria. Una sventola, parata, di Aquilani. Un contatto, decisamente macho, fra Kaladze e Toni. Legrottaglie, recuperato, affianca Cannavaro. Zambrotta e Dossena trovano i valichi presidiati in massa. Ci vuole pazienza. Serve velocità di pensiero, oltre che di gamba. Loria smanaccia un’incornata di Toni. Di Natale si agita parecchio, la partita la facciamo noi, conquistando metri preziosi e alzando di tanto in tanto il ritmo. Cruciale la profondità: Di Natale la detta a Toni, al 15’, e spreca di una buona spanna.Il palco incombe sinistro, senza nemmeno un lenzuolo che ne copra lo sterminato scheletro. Se e quando devi stanare un avversario nascosto, una delle soluzioni consigliate è l’artigliera. A De Rossi va bene al primo colpo (17’). «Sinistrissimo» da una trentina di metri, palla nell’angolino. Occhi di palco. Le referenze che si avevano su Cipro combaciarono con il tipo di gara che i nostri rivali realizzarono. Altra pasta, i georgiani: ruvidi e sterili, ci aspettano al varco, pronti a buttarsi sulla briciola di un episodio o l’avanzo di un errore. Come al 26’, quando Mchedlidze ci infila allo spiedo e Kenia, tutto solo, si mangia la più colossale delle occasioni, «telefonando» a Buffon. Un lembo di gluteo non guasta mai.Udine si distrae con la ola, brutto segno. La Nazionale si annusa e si studia, Camoranesi rifinitore, Pirlo non proprio ispirato, Aquilani timido, Toni a far sportellate con mezza difesa. Un raptus di De Rossi, gomitata allo zigomo di Kenia, rischia di dar fuoco alle polveri. Manco ammonito: troppa grazia. Aquilani cerca la posizione, la Georgia si sporge dal davanzale, incoraggiata dal periodo un po’ così degli azzurri. Venti minuti di bollicine e poi un ispido tamburello, con Kobiashvili e c. a menare il torrone. Lasciare le redini alla Georgia significa accontentarsi del minimo sindacale: il risultato. Ogni palla persa, o quasi, un contropiede: non è una tariffa da grande squadra, soprattutto al cospetto di una così mediocre. Alla ripresa, fuori l’ombra di Pirlo e dentro Palombo. Cuper avvicenda Eliava con Kvirkvelia e, al 10’, Mchedlidze con Siradze. De Rossi slitta a sinistra, Aquilani si accentra. Già la partita è la lagna che è, metteteci pure stormi di moscerini in picchiata e avrete il quadro, non proprio eccitante, della notte friulana. Un liscio di Cannavaro suggerisce pensieri malinconici. Rimedia Legrottaglie, sempre reattivo.Fischi e applausi accompagnano la staffetta tra Di Natale e Del Piero. Totò non ha ripetuto i numeri di Larnaca. Succede. Il titic-titoc è deprimente. La Georgia trascina palla, noi aspettiamo che ce la consegni. Non il massimo, per chi ha pagato. Lo scarto, infìdo, giustificherebbe una gestione più autorevole della pratica, l’Italia non ci riesce, giochicchia, vivacchia, corricchia. Finalmente un tiro, al 22’: da Toni ad Aquilani, diagonale, Loria è lì. A ruota, un destro di Del Piero, alto, su incursione di Dossena. Cala Camoranesi, il centrocampo annaspa. Esce Toni, generoso ma non ancora decisivo. Tocca a Iaquinta, assatanato. In generale, troppi errori, e profilo troppo basso: il pubblico non ne può più. L’unico aspetto in comune con la partita di Cipro è il finale. Là, rete di Di Natale nel recupero, qui raddoppio di De Rossi, dopo triangolo con Del Piero, al 44’. Dai lazzi a Italia, Italia, un classico. Domani arriva Vasco Rossi. Altra musica.

--->La Stampa

mercoledì 10 settembre 2008

Donadoni 'Ho detto no al West Ham. Futuro in Premier? Non lo escludo'


-->Roberto Donadoni in esclusiva a calciomercato.com ha parlato del suo mancato trasferimento al West Ham, club che lo ha cercato per sostituire il dimissionario Alan Curbishley alla guida degli Hammers."Ho deciso di ritirarmi dalla candidatura perchè la sensazione era quella di non essere adatto al tipo di programma e di progetto che loro hanno in mente. Ringrazio la società londinese ed è motivo di grande onore essere stato preso in considerazione". Potremmo comunque vederla in futuro su una panchina di un club di Premier League?"Non escludo assolutamente questa possibilità. La Premier è un campionato entusiasmante e di assoluto valore". -->calciomercato.com

martedì 9 settembre 2008

Italia: Lippi '3 o 4 cambi rispetto a Cipro. Di Natale gioca'


13.31 Marcello Lippi annuncia cambiamenti di formazione rispetto alla gara di Cipro. "Cambierò suciramente alcuni uomini rispetto a Larnaca. Sia dall’inizio che durante la partita; 3-4 dal 1’, poi altri subentreranno dalla panchina. Al pubblico di Udine dico che giocherà Di Natale, non perché è l’idolo di casa, ma perché se lo merita. Se giocherà Toni, invece, lo scoprirete domani. Sarà in campo anche Cannavaro, che ha recuperato. Mi fido di lui. E mi ha detto che sta bene. Il tridente? Non lo escludo. Gli obiettivi? Crescere. Non sarà difficile farlo rispetto a Cipro. Possibilmente vincere"
12.47 Ultime prove di formazione per Marcello Lippi in vista della sfida di domani sera contro la Georgia. Nella seduta di questa mattina allo stadio Friuli il tecnico azzurro ha provato un tridente offensivo composto da Camoranesi, Di Natale e Toni. A centrocampo Lippi ha schierato De Rossi, Pirlo e Aquilani, mentre in difesa con Cannavaro c'è Legrottaglie centrale, Zambrotta a destra e Dossena a sinistra. -->calciomercato.com

Under 21: Croazia-Italia 1-1, gli azzurrini rischiano ma passano il turno


Con una prova di grande sostanza l'Italia chiude in vantaggio la prima frazione di gioco sul campo della Croazia di Ladic. Un colpo di testa perentorio di Motta regala il vantaggio agli azzurrini, che cercano un punto per vincere il girone e volare ai playoff. Nella ripresa l'Italia regge senza problemi per 30 minuti, poi si complica la vita su una punizione innocua di Kuluvic. Nel finale i croati sfiorano il gol-beffa, ma l'Italia resiste e accede agli spareggi di accesso agli EuropeiCroazia-Italia 1-1Croazia: Kelava, Simek (1'st Vida), Kuluvic, Ipsa, Ilicevic, Jajajlo, Ljubicic (1'st Tomasov), Pamic, Badelj, Brezovec (18'st Krizman), Smerkar. All. LadicItalia: Consigli; Motta, Andreolli, Criscito, De Ceglie; Candreva (30'st Morosini), Cigarini, Marchisio, Dessena; Giovinco (39't Bolzoni), Balotelli (15'st Osvaldo). Ct: CasiraghiArbitro: Ennjimi Marcatori: 37' MottaAmmoniti: Balotelli, Brezovec, Marchisio, Cigarini, Morosini, Vida -->

calciomercato.com

Italia-Georgia: Misure antiterrorismo

Tra calcio e guerra: domani la Nazionale di Cuper sfida l'ItaliaMisure antiterrorismo per la Georgia blindataSi portano dietro la guerra, i ragazzi della Georgia, anche se sono a duemila chilometri da casa, alle porte di Udine, a tirar calci a un pallone. Perché mica puoi dimenticare le bombe, i carri russi, i profughi, soprattutto se là giochi e vivi, tutti i giorni: «E’ davvero molto difficile pensare al calcio in queste situazioni - racconta Irakli Klimiashvili, vent’anni, occhi chiarissimi e capelli alla Nedved, centrocampista della Wit Georgia di Tbilisi - ma questa è la nostra professione e dobbiamo farla anche per rappresentare la nostra nazione». Quando tutto è cominciato, era a casa, con papà, mamma e il fratello: «Per me non ho avuto paura - dice - temevo solo che i russi bombardassero le città e ammazzassero tante persone. Ora spero moltissimo che con l’aiuto di Dio la situazione si risolverà il prima possibile, perché si possa tornare a vivere normalmente».
Di normale, adesso, può esserci poco, anche per chi, come loro, ha potuto andar in giro per l’Europa: «Appena scoppiato il conflitto dovevamo giocare un’amichevole con il Galles, ma il consolato inglese di Tbilisi era già stato evacuato. Così ci siamo dovuti fare un viaggio in pullman di 14 ore per Baku, in Azerbaijan, dove, presi i visti, siamo decollati. Un viaggio lungo due giorni». Non è normale neppure qui, a Udine. L’hotel che ospita la Nazionale (e anche Vasco Rossi), alle porte della città, è sorvegliato dalle forze dell’ordine, così come il campetto di Tavagnacco, pochi chilometri a nord. Ieri mattina c’erano tre auto della polizia, due dei carabinieri e un’unità degli artificieri con i cani. Misure da antiterrorismo, insomma. Unici indizi di pallone, le urla di Hector Cuper, in italiano, e un manipolo di ragazzini alla caccia dell’autografo del milanista Kakha Kaladze, o di chiunque uscisse dal cancello.
Doppio allenamento a porte chiuse, si fa per dire, perché poi dalla rete attorno i bambini sbirciavano facilmente. «Sono felice di essere tornato in Italia - le uniche parole del tecnico - abbiamo una partita difficile, ma possiamo farcela». Kaladze parla d’altro, invece: «Ora in Georgia la situazione è un po’ più tranquilla, ma a Poti ci sono ancora i russi, così come i profughi», per i quali il difensore ha racconto 180.000 euro. Spera nella missione dell’Ue, anche se l’aiuto è scattato tardi: «Ma per l’Europa la Russia è troppo importante economicamente, non è una situazione facile». Al prossimo giro di qualificazioni mondiali, gli piacerebbe tornare a giocare a Tbilisi: «A Magonza, contro l’Irlanda c’erano i 2.000 georgiani che vivono in Germania, ma se avessimo giocato in casa, avremmo vinto. E’ un altra storia».
Scuote la testa, invece Irakli: «E’ stato giusto non giocare là, con i caccia russi non potevamo garantire la sicurezza dei nostri ospiti». Di loro tifosi ce ne saranno anche meno domani sera allo stadio Friuli, contro l’Italia, visto che sono stati venduti una sessantina di biglietti a georgiani residenti in Germania, contro gli undici che vivono in Friuli, mentre la federazione di Tbilisi ne ha chiesti 150. La vigilanza, comunque, resterà alta. Nei giorni scorsi il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico aveva chiesto cento uomini in più per il piano sicurezza, che ha compreso il censimento dei cittadini russi in regione (un centinaio). Sorveglianza, così, anche stamattina per l’ultimo allenamento pomeridiano allo stadio e, domani sera, per la partita. Irakli, però, ha occhi e testa a casa. E pochi dubbi sulla Russia («Non credo all’intervento in favore delle minoranze») e sull’Urss che fu: «Noi giovani, in tutta la Georgia pensiamo che il regime non fece niente di buono, ma i miei antenati lo lodano: e non so il perché».
-->(La Stampa)

'Buffon non ha prezzo'


Il direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco ha dichiarato: "Siamo pronti alla maratona scudetto. Non dobbiamo avere complessi d'inferiorità. La squadra è equilibrata in tutti i reparti, con Amauri abbiamo il miglior attacco del campionato. Non abbiamo investito in difesa perché Ranieri si sente tranquillo così, in effetti non vedo di meglio in giro. Quaresma mi piace, ma il colpo migliore l'abbiamo fatto noi tenendo Nedved. Il gap con l'Inter si è ridotto, il resto può farlo la nostra voglia di non mollare mai. Buffon non ha prezzo, nessuna offerta ci farebbe tentennare". -->(Gazzetta dello Sport)

Kakà: Milan vita mia

Kakà giura fedeltà eterna al Milan: "Non chiederò mai di essere ceduto. In rossonero voglio divertirmi, vincere tutto e tornare presto Pallone d'oro. Ronaldinho è il miglior acquisto di tutto il campionato, le nostre scelte di vita sono diverse ma questo non ci impedisce di giocare insieme ed essere amici. Sheva ha imparato tante cose, è bello vederlo felice e con tanta fame. Quest'anno ci divertiremo. Si può giocare anche con cinque attaccanti, l'importante è che la squadra non si spezzi in due tronconi".
Il brasiliano tornerà in campo nel test amichevole di domani a Lugano.
-->(Gazzetta dello Sport)

lunedì 8 settembre 2008

Italia avanti col c...ipro

Notiziario RadioCalcioindiretta

Salve a tutti utenti di calcionews2000.Questa è il primo post del nostro notiziario .Qui vi scrive Amex che vi seguirà per tutto l'anno aggiornandovi sul calcio italiano e internazionale.Cominciamo con gli incontri validi per le qualificazioni ai mondiali 2010 che si svolgeranno in SudaAfrica,giocate ieri .L'Italia si impone 2 a 1 in extremis al 91° con doppietta di Di Natale e gol dei ciprioti con Aloneftis. Italia un pò sottotono nel primo tempo e si difende dalle iniziative del cipro con gli inserimenti dalle fasce di Aloneftis e Okkas,dove impensieriscono il nostro Gigi migliore in campo a pari merito con Totò Di Natale.Nella ripresa l'Italia va in crescendo fino a pendere le redini del gioco che con De Rossi prima e con Gilardino dopo sfiorano il gol.il gol arriva durante i minuti di recupero con un lampo di genio di Di Natale alla conclusione di un'azione corale sviluppata maestramente da Gilardino e da Camoranesi.L'unica nota stonata dell aserata gli infortuni di grosso e di Gamberini entrambi sfortunati fuori dal campo nei primi minuti di gioco.Brevemente riepiloghiamo gli altri risultati della serata:
Croazia-Kazakhstan 2-0
Norvegia - Islanda 2-2
Turchia batte l'Armenia per 2-0
Lettonia-Moldavia 2-1
Albania frena la Svezia 0 - 0
Irlanda batte la Georgia 2 a 1
Slovacchia-Irlanda 2-1, in gol Hamsik
Il Galles supera l'Azerbaigian 1-0
Polonia a Slovenia hanno pareggiato 1-1
Macedonia-Scozia 1-0