domenica 14 settembre 2008

Serie A: crisi Milan, Napoli in rimonta Il commento della seconda giornata

Il tonfo di giornata è di quelli che sembrano destinati a fare parecchio rumore. La caduta del Milan a Marassi contro il Genoa certifica la crisi dei rossoneri, evidenziando le colpe di…e già, di chi sono le colpe? Ancelotti è sulla graticola da prima che iniziasse il campionato: durante le fallimentari amichevoli era solo a fuoco lento, aiutato dalle voci di un mercato ancora da completare. Adesso il carnoso tecnico rossonero cuoce nella fiamma bella alta, solito esercizio mediatico e di pubblica opinione che finisce col crocifiggere solo i tecnici. E i dirigenti? Quel Galliani e il suo entourage che non sono stati in grado di mettere in mano al tecnico nei giusti tempi una squadra competitiva (forse troppo ingolfati dall’attività politica del loro datore di lavoro)? E i giocatori? Alcuni troppo vecchi per poter continuare adeguatamente ad essere competitivi in un campionato come la serie A, altri troppo presi dalla grandeur dei campionissimi ultra celebrati? Cosa dovrebbe fare il povero Carletto, solo contro tutto questo? Il Genoa intanto ringrazia e mette subito a frutto l’ultimo sontuoso acquisto del mercato: Milito realizza il rigore che fa calare il sipario sul Milan dei kakà, dei Shevchenko e dei Ronaldinho. A dirlo sa di irreale.

‘Datemi un portiere che pari e un attaccante che segni e vinco il campionato’, diceva il vecchio saggio Osvaldo Bagnoli. Delio Rossi l’ha preso alla lettera e quest’anno è finalmente riuscito a dotarsi di un portiere che sia veramente tale, Carrizzo, e di una nuova rivelazione argentina (ultimamente l’Italia sta scoprendo che non esistono solo Messi e Aguero), l’attaccante Zarate. Due a zero alla Samp, che pure ha giocato un buon primo tempo sfiorando il gol con Cassano e Padalino, e primo posto in classifica. Primato da dividere con la solita Atalanta di Del Neri: ossia una squadra quadrata, senza particolari alzate d’ingegno a parte le poche di Doni, che come contro il Siena ha bisogno di una sola rete per far propria la gara. A spese di quel Bologna che giusto alla prima giornata aveva sbancato San Siro.

Nella scoppiettante sfida del San Paolo si impone il Napoli, che dopo la settimana travagliata passata a discutere le decisioni del giudice, del governo e di tutto il mondo (così la pensa forse De Laurentis) contro i propri tifosi, sul campo ha ritrovato le sue costanti: voglia, combattività e i soliti Hamsik e Lavezzi. Se poi si mette a segnare pure Maggio come fece lo scorso anno a Genova, beh il gioco è fatto. La Fiorentina, invece, dimostra la stessa fragilità dell´avvio di campionato contro la Juve. Adesso gli uomini di Prandelli devono diventare subito adulti perché inizia la Champions e lì gli errori si pagano in maniera pressoché definitiva.

Ritornando al sabato di campionato, l’Inter di Mourinho supera il volitivo Catania di Zenga ma senza entusiasmare. Attenzione: la squadra gioca e come dice lo Special One contro gli etnei avrebbe potuto segnare molto di più. Fatto sta che poi nessuno la mette dentro, specie chi lo dovrebbe fare con grande scioltezza, vedi Ibrahimovic. Così per il momento i nerazzurri si devono accontentare di un gol con doppia deviazione e di un autorete fantasma di Terlizzi. Peccato per Zenga e i suoi ragazzi, che a un certo punto credevano nell’impresa: espugnare il Meazza tirando solo due volte in porta.

Risvegli. Così si chiamava un bellissimo film con protagonisti Robin Williams e Robert De Niro. E di risvegli si può oggi parlare guardando alle vittorie di Siena (2-0 al Cagliari) e Lecce (2-0 al Chievo). Segnali positivi anche da Reggio Calabria dove la squadra di Leonardi riesce a bloccare sul pari il Toro che aveva segnato con l’ex Amoruso. Chi non sembra ridestarsi dallo stato di torpore cronico, invece, è il Cagliari. Ma attento Cellino: se le cose vanno male, quest’anno non avrai più un Ballardini da chiamare.
------->mediagol.it

Nessun commento: